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Steven Spielberg


Per fare questo film Steven Spielberg ha mollato il progetto su cui stava lavorando, da cui ha dirottato pure il fidato Janusz Kaminski (direttore della fotografia due volte premio Oscar proprio con i film di Spielberg Schindler’s List e Salvate il soldato Ryan). Ha chiamato Meryl Streep e Tom Hanks che hanno fatto altrettanto, impegnandosi immediatamente in questo progetto. Ha riempito il cast di altri formidabili attori per i personaggi di secondo piano. E in meno di un anno ha portato nelle sale questo film che si incentra sulla funzione della stampa e sul ruolo delle donne. E’ evidente l’intento politico che ha mosso Spielberg: una risposta alla vittoria di Trump che proprio per il suo atteggiamento sprezzante verso la stampa e le donne ha occupato la scena della politica americana (con grande indignazione della opinione pubblica liberal). Al di là delle urgenze politiche attuali del regista, va detto che, come quasi sempre quando un maestro si mette dietro la macchina da presa, il risultato che ne esce è impeccabile e di grande forza. Certo, nella storia del cinema americano ci sono altri film importanti e belli sul tema del giornalismo e della sua necessità come cane da guardia dell’opinione pubblica rispetto del potere. E certamente ce ne sono di piu’ epici. Ma la forza di questo film sta proprio nel centrare la storia non tanto sulla indipendenza e dirittura morale dei giornalisti e dei direttori di testate, ma sul coraggio dietro le quinte di una donna titubante e timida, ricca e avvezza alle frequentazioni del potere, che si trova coinvolta suo malgrado nello scontro con quello che è il suo mondo. La chiave di volta del film sta nella rivelazione della moglie al direttore del giornale: non è suo il vero coraggio, quello del giornalista che fiuta la notizia e che si erge nel suo orgoglio professionale e nella bramosia del fare la storia a paladino della libertà dell’informazione, ma è quello di una donna da tutti considerata come inadeguata e fragile, che decide tra mille insicurezze e contro il parere di tutti di mettere a rischio i suoi soldi, la sua posizione e le sue amicizie per onorare l’idea che ha la muove e che ha mosso il marito e la sua famiglia prima di lei. E rimane inquietante sullo sfondo una domanda che prende corpo nella nostalgia romantica che genera la fisicità delle rotative, della composizione dei caratteri di piombo e dell’inchiostro, nella dedizione e professionalità di una comunità di lavoratori (dai giornalisti agli stampatori e strilloni) che così potentemente viene mostrata nel film: non è che l’epoca del giornalismo che (come recita la sentenza della Corte Suprema in risposta all’azione legale di Nixon contro i giornali per la pubblicazione delle notizie sul rapporto segreto sulla guerra in Vietnam) “serve chi è governato, non chi governa” è stata stravolta e travolta definitivamente dalle nuove tecnologie e dalla riduzione all’insignificanza dalla quantità spropositata di informazioni superficiali e distorte che “la rete” sforna a profusione nella nostra epoca?

Regia: Steven Spielberg

Sceneggiatura: Liz Hannah, Josh Singer

Attori: Meryl Streep, Tom Hanks, Sarah Paulson, Bob Odenkirk, Bruce Greenwood

Produzione: Usa

Anno: 2017