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Victoria
Sebastian Schipper


“Victoria” è un film difficile, ma solo nel senso che lo troverete con difficoltà nelle sale cinematografiche. E’ uscito infatti solo ora (il film è del 2015) in pochi cinema del circuito “d’essai” E potrebbe sembrare difficile anche se uno ve lo presentasse così: un unico piano sequenza (cioè una unica ininterrotta ripresa diretta, senza alcun montaggio) di 2 ore e 20 minuti sottotitolato (ambientato a Berlino, i protagonisti parlano tra di loro in tedesco e con Victoria, ragazza spagnola che fa da fulcro della vicenda, in inglese). Ma non fatevi spaventare neppure da questo, perché in realtà si tratta di un piccolo gioiello, che, al di là del fatto che ha continuato a vincere premi fin da quando è uscito, vi farà perdere il senso del tempo (beh, forse gli ultimi 10 minuti vi accorgerete che è un film lungo, complice la scomodità delle poltrone tipica della sala d’essai). E sarete immersi nell’empatia per queste due ore di struggenti esistenze giovanili nella notte fonda berlinese. E che si tratti di una unica sequenza senza stacchi quasi non ve ne renderete conto (certo, usciti dalla sala non potrete che stupirvi di come possa essere stato materialmente girato così e, ancor più, recitato in modo talmente naturale dagli attori che improvvisano su una sceneggiatura minima di 12 pagine, contando che un solo movimento maldestro della cinepresa o una battura fuori luogo o uscita male avrebbe costretto a rigirare completamente il tutto). Ma la scelta tecnica e stilistica di girare in questo modo non è in questo caso un artificio virtuosistico fuori luogo -- non c’è niente di intellettualistico in questo film -- perché è la modalità che vi permetterà di calarvi nella storia, vivendo veramente accanto a questa ragazza fin da quando emerge dalle luci stroboscopiche della discoteca berlinese, fin da quando accenna delle timide avances al barista. E sarete vicini a lei quando incontrerà un gruppo di ragazzi tedeschi sbandati e teneri nella loro fanfaronaggine, come se lo spettatore fosse il suo vero amico, preoccupato per la candida e spontanea apertura al mondo di Victoria e dal suo bisogno di amicizia che fa temere per le sue sorti in balia di quattro sbalestrati (come i ragazzi sanno esserlo). E vivrete accanto a lei il crescendo del racconto che parte come un filmino amatoriale che riprende i dialoghi, gli scherzi e i corteggiamenti tra dei giovani per svilupparsi in un thriller iperrealistico che ricorda un “Fino all’ultimo respiro” in salsa berlinese. E in questo piccolo film troverete tutto quello che si trova nei grandi capolavori del cinema: la giovinezza, la spontaneità, il desiderio, la tensione sessuale, l’amicizia, la dedizione assoluta, il viaggio, l’altruismo, la danza, la gioia, l’avventura, la morte e l’insensatezza del tutto. Se riuscite a superare le apparenti difficoltà di cui vi abbiamo detto, non perdete questo film.

Se volete qualche curiosità e aneddoto divertente sul film: http://www.ilpost.it/2017/03/25/victoria-film-berlino/

Regia: Sebastian Schipper

Operatore: Sturla Brandth Grǿvlen

Cast: Laia Costa, Frederick Lau, Franz Rogowski, Burak Yigit, Max Mauff

Produzione: Germania 2015 (uscito nelle sale italiane il 23 Marzo 2017)