La famiglia nello sfondo, una tragedia che lega più forte che mai e poi via, ciascuna per sé ma ciascuna per tutte. A noi è concesso solo sbirciare tra le relazioni, contrastanti tra odio ed amore, come solo i legami familiari riescono a produrre.
La provincia inglese come paradigma della modernità. Ken Loach, con il suo ultimo magistrale "Sorry we missed you" scopre i nervi scoperti del capitalismo globale.
Un artista noto ed ammirato, una storia complicata ed avvincente, un interprete d’eccezione (Willem Dafoe) singolarmente simile al suo personaggio non sono ingredienti di per sé sufficienti a fare di un film un buon film, ma Schnabel gioca con la cinepresa come Van Gogh con i colori.
Ci sono affari e affari …, famiglie e famiglie. “Un affare di famiglia” piccolo capolavoro di Hirokazu Kore-eda, meritata palma d’Oro a Cannes, rimuove la polvere che avvolge lo stereotipo di queste due consumate istituzioni dell’era moderna.
La forza di questo film sta proprio nel centrare la storia non tanto sulla indipendenza e dirittura morale dei giornalisti e dei direttori di testate, ma sul coraggio dietro le quinte di una donna titubante e timida, ricca e avvezza alle frequentazioni del potere, che si trova coinvolta suo malgrado nello scontro con quello che è il suo mondo.
Sole cuore amore è un bel film, con quelle imperfezioni che lo avvicinano alla vita reale, che ce lo fanno sentire più vicino. Racconta di un mondo vero, che conosciamo tutti un po'. I protagonisti lo attraversano con solidarietà ed affetto, che li aiuta e li sostiene anche se non sempre è sufficiente.